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Le imprese pugliesi spingono sulla digitalizzazione

Immagine associata al documento: Spingere ancora sulla digitalizzazione delle Pmi della regione. Anche se la Puglia conta almeno quattro primati digitali - il 13,3% delle imprese vende on line, contro il 9,9% della media italiana; il 24% è inserito in contratti di rete rispetto al 22% nazionale; la copertura del territorio a banda larga base è del 97,8%, contro il 96,8% nazionale e la banda ultralarga è addirittura del 42,3%, contro il 26,4% - l'incidenza sull'economia regionale è però ancora molto limitata. Per questo occorre procedere, subito, verso quella che Elio Catania - presidente di Confindustria Digitale (federazione delle imprese Ict) ieri a Bari, decima tappa di #TERRITORIDIGITALI, roadshow nazionale voluto per sostenere le Pmi nei loro percorsi di innovazione tecnologica - ha definito «la trasformazione competitiva digitale delle Pmi, che valorizzi e metta in rete le eccellenze e le competenze presenti sul territorio».
Numeri alla mano le Pmi pugliesi che utilizzano internet sono tante, l'89,5%, ma la media nazionale è del 94%, e meno di un terzo utilizzano la rete regolarmente, contro il 50% nazionale. Per non parlare della spesa annua in Ict di soli 1.660 euro, contro la media italiana di 4.147.
Quindi se vogliono competere la digitalizzazione è decisiva. Quando non lo sono, o lo sono in piccola parte, «nel 90% dei casi - ricorda Catania - il fatturato cala infatti del 10% ed i margini di profitto del 4-5%».
Se questi sono i numeri, «c'è solo una scelta per le Pmi che non vogliono soccombere nel mercato globale, cioè digitalizzarsi e basta. Chi non lo fa non cresce».
Purché siano chiare le politiche del governo la cui azione, insieme a quella delle Pmi, è ovviamente fondamentale. Il governo ha preso un impegno forte per l'Agenda Digitale e la banda larga, ma serve «più accelerazione. L'agenda prevede 10 piattaforme strategiche su sanità, cittadinanza e così via. Chiediamo - dice Catania - che nascano rapidamente, perchè la Pubblica amministrazione deve dare l'esempio, così che il cittadino si abitui a questa tecnologia». E diminuisca così il numero dei cittadini italiani che non hanno mai messo mani su un pc (ora sono un terzo), e salga quello delle famiglie che utilizzano internet che, per fare l'esempio della Puglia, sono oggi al 59,6% contro il 65,2% di media nazionale e con utenti tra 16 e 74 anni fermi al 51,9%, contro il 60,2% italiano.
Per le imprese il cloud computing, il lavoro in mobilità, il digital marketing“portano nuove relazioni, ecommerce, più flessibilità e internazionalizzazione ed efficienza dei processi interni.
«Si tratta – dice Carlo Purassanta, consigliere di Confindustria digitale – di tecnologie perfettamente alla portata delle Pmi, con ritorni sugli investimenti superiori rispetto alle imprese non innovative».
Su questo punto, secondo Domenico Favuzzi, presidente di Confindustria Puglia, la regione è «un laboratorio molto interessante con moltissime aziende che hanno reagito alla crisi, proprio grazie alla trasformazione digitale in atto che consente loro di misurarsi anche sui mercati esteri».

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Data Pubblicazione sul portale: 18 Maggio 2016
Fonte: Il Sole 24ore.com
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Ricerca e Innovazione Tecnologica, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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